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La Lourdes palermitana. Il culto della Madonna della Provvidenza a San Giuseppe dei Teatini

Molti palermitani sanno che nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini ai Quattro Canti vi è una fonte d’acqua ritenuta miracolosa a cui è legata un’immagine della Vergine detta della Provvidenza.

Tutto nasce nel lontano 1609 quando Padre Salvatore Ferrari, sacerdote teatino, istituisce una congregazione sotto il titolo dei Servi o Schiavi di Maria detta della Sciabica che ebbe sede, – come scrive il Canonico Mongitore – in un primo tempo,in un oratorio del chiostro del Convento dei Teatini (l’attuale Facoltà di Giurisprudenza). Con il termine “Sciabica” si intendeva che il sodalizio accettava tutti i gradi sociali senza alcuna distinzione proprio come l’omonima rete, usata dai pescatori, per raccogliere ogni tipo di pesce.

Questa Congregazione non possedeva in origine alcuna immagine della Madonna ed allora si rivolsero al frate napoletano Vincenzo Scarpato che possedeva un quadro che raffigurava la Madonna dell’Arco. Si racconta che il frate cercò di farsela riprodurre da molti pittori madonnari palermitani ma nessuno riusciva a farla uguale all’originale. Allora un giorno, il frate incontrò, davanti alla porta del convento, un vecchio mendicante che, con fare cordiale, gli diede un involucro che sembrava contenesse qualcosa di misterioso e gli disse: “Tieni fratello Vincenzo, questo quadro custodiscilo con rispetto e venerazione. Farà tante grazie e molti verranno a fargli visita anche da lontano“. Aprì, emozionato l’involucro e si accorse che il quadro era l’esatta riproduzione dell’originale ma non ebbe il tempo di ringraziare il vecchio che era già scomparso.

Allora capì che era San Giuseppe in persona che gli consegnò questo dono celeste. Alla richiesta della Congregazione, il frate accettò con entusiasmo e il quadro venne collocato nell’altare del piccolo oratorio. Nel 1645, essendo cresciuto il numero degli iscritti ad oltre un migliaio e resosi insufficiente il locale dove si radunavano, ottennero dai RR.PP. Teatini una parte della cripta della chiesa. Il tutto venne stabilito con un atto di concessione del 26 novembre dello stesso anno.

Dopo la morte di Fra’ Vincenzo, il padre preposito concesse licenza ai confrati nel 1647 di esporre il quadro solennemente tutti i mercoledì dell’anno e per la festa della Madonna della Provvidenza. Nel 1668 il R.P. Francesco Maria Maggio rinvenne, sotto l’altare della Madonna, una fonte d’acqua che venne benedetta dai padri il 15 gennaio dello stesso anno e fu ritenuta miracolosa.

Alla benedizione era presente il giovane chierico Giuseppe Maria Tomasi che più tardi diventerà cardinale di Santa Romana Chiesa e poi Santo. Nel 1685 iniziò la celebrazione dei tradizionali sette mercoledì solenni che precedono la festa. Nello stesso anno il Senato palermitano eleggeva la Madonna della Provvidenza a patrona della città.

Nel 1734 venne incoronata, con corone d’oro, dal Capitolo Vaticano. Successivamente, la confraternita venne composta in prevalenza da medici e forensi come attesta il Villabianca. Nel 1845 i confrati tentarono invano di ottenere il permesso per ingrandire la chiesa sotterranea finchè nel 1873 non usurparono abusivamente l’uso di tutta la cripta consacrandola a chiesa, costruendo altari laterali e persino una cantoria con organo.

Per i palermitani devoti e desiderosi di grazie questa era la meta ambita e moltissimi ricorrevano – e ricorrono – all’acqua per ottenere guarigione fisica e spirituale, attingendola da alcune fontane della chiesa sottostante o da una fontanella a lato in un cortiletto a lato della chiesa superiore.

Il rev. Maggio testimoniò con scritti molti miracoli ottenuti per intercessione della Madonna della Provvidenza mediante l’uso di quest’acqua. Anticamente si usava benedire per la festa – il giorno 15 gennaio – delle nocciole avvolte in sacchetti di carta, usanza testimoniata sia dal Mongitore che anche da un illustre personaggio che si trovava a Palermo nel 1897, tale W.A. Paton.

Gaspare Palermo nella sua “Guida istruttiva per Palermo e i suoi dintorni” del 1812 ci dice che: “I marinai, la sera della vigilia bruciavano una barca davanti detta chiesa.” Purtroppo dopo la seconda guerra Mondiale la confraternita si è estinta, venendo meno anche il culto. Successivamente il quadro venne trasferito nella chiesa superiore, mentre nella inferiore rimase una copia, anche se la chiesa della Madonna della Provvidenza venne abbandonata nel degrado e nella polvere utilizzandola solo annualmente, nel periodo natalizio, per approntare il presepe.

La festa liturgica continua a celebrarsi, nonostante non ci sia più la solennità di un tempo e sono molti i palermitani che accorrono in questo giorno nel maestoso tempio dei Teatini per ottenere grazie dalla Vergine e attingere quell’acqua santa, antesignana della più famosa acqua di Lourdes.